Caduta in condominio, l’importantanza del verbale di pronto soccorso

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Se la vittima del sinistro dichiara al medico del pronto soccorso che si è trattato di una caduta accidentale, la responsabilità del condominio è esclusa. A pronunciarsi sull’argomento questa volta è il Tribunale di Torre Annunziata (sentenza n. 1905 del 2 agosto 2022). La peculiarità della pronuncia sta nel fatto che il giudice campano, pur aderendo alla tesi attorea, ne rigetta la domanda: è proprio la vittima del sinistro, infatti, ad escludere la responsabilità del condominio laddove, davanti al medico del pronto soccorso, dichiarava che si fosse trattato di “caduta accidentale”. E, poiché il verbale di pronto soccorso fa piena prova fino a querela di falso, deve ritenersi insussistente ogni responsabilità condominiale. Approfondiamo qui di seguito la sentenza.

La vicenda

L’attore conveniva in giudizio il condominio per sentirlo condannare al pagamento di oltre 50mila euro conseguenti ai danni riportati a seguito della propria caduta in un’area condominiale. Nello specifico, l’attore lamentava di essere rovinato a terra a causa della cera che era stata passata nell’androne e che non era stata segnalata.A sostegno delle proprie ragioni l’attore allegava il verbale di pronto soccorso in cui il medico di turno riportava le parole dell’attore stesso, il quale affermava di essere caduto in modo accidentale mentre attraversava l’androne del condominio.Nessun mezzo istruttorio veniva ammesso dal giudice, atteso che nessun teste era presente al momento del fatto.

Il verbale di pronto soccorso

Il Tribunale di Torre Annunziata, con la sentenza n. 1905 del 2 agosto 2022 in commento, ha rigettato la domanda attorea. Il giudice campano richiama il pacifico orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo cui il verbale e le certificazioni mediche rilasciate dei medici operanti nel presidio del pronto soccorso rivestono la natura di atti pubblici e fanno piena prova fino a querela di falso, ai sensi dell’art. 2700 c.c., della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. Orbene, dal verbale di pronto soccorso prodotto dallo stesso attore è dato ricavare che lo stesso riferiva di una caduta accidentale e che non vi fosse responsabilità di terzi.

 

La decisione

Secondo il Tribunale di Torre Annunziata risulta quindi riaffermato il principio per cui il certificato di pronto soccorso è un atto pubblico facente piena prova, fino a querela di falso, sia della provenienza del documento da parte del pubblico ufficiale che lo ha redatto, sia delle dichiarazioni riportate nel certificato stesso rilasciate dalla vittima del sinistro. Nel verbale di pronto soccorso prodotto dall’attore, lo stesso “riferisce caduta accidentale nel proprio condominio“: si tratta di locuzione semplice, come tale non diversamente trascrivibile, né differentemente interpretabile, sicché la stessa non può essere “deformata” dal medico refertante, ma è da questi trascritta per quanto dichiaratogli dalla stessa parte. Né è ipotizzabile che l’attore abbia volutamente dichiarato il falso al refertante.

 

Alla luce di ciò, il Tribunale di Torre Annunziata non può che aderire alle parole stesse dell’attore, così come rese al medico di pronto soccorso, concludendo che l’attore sia caduto accidentalmente, con esclusione di ogni responsabilità in capo al condominio.

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